Aria Sottile
La Sveglia che suona al mattino che ancora e’ buio, nella migliore delle ipotesi e’ la seconda quella buona, nascosta sotto il cuscino per non disturbare troppo chi a pochi centimetri da me ha ancora qualche ora da fare, o chi da qualche mese e’ venuto a sorridermi nelle fredde mattine, in un letto di dimensioni ridotte, rendendomi cosi’ tutto ancora più difficile.
La luce ancora non c’e’ e già la fredda signorina inglese che scandisce il ritmo Kilometrico mi catechizza, anche se sono più attento alla playlist che al passo, anche Jago (il mio cane) alcune volte finge di non capire e si gira nella sua cuccia, ma poi preoccupato nel vedermi partire solo si mette al passo probabilmente pensando più alla colazione successiva piuttosto dei km in salita da fare.
Nella prima parte aspettando l’alba ed evitare macchine il più possibile, fino ad arrivare al km 4,5 che e’ il motore di tutto.
Dopo un tornante ecco apparire sullo sfondo il Vettore, e poco piu in là la Sibilla, poi la linea sottile della Laga, fino a nascondersi dietro il versante che al nostro ritmo stiamo salendo, quello della Montagna dei Fiori.
Tutto il bianco dei 2000 e più che ci avvicina con il cuore e che allontana il lunedi’ dalla mente, poco importa che magari ci sono 11 gradi sotto zero, che tra poco piu di un’ora devo essere al lavoro già colazionato e docciato, e che e’ solo martedi’.
Il cuore mi porta sempre alla prossima volta, e quello di percorrere un pò di km ogni mattina e’ il mio modo di salutarvi, come si saluta un buon amico, e poco importa se San Giacomo copre il GranSasso, in fondo vederVi colorati di rosso e’ un buon inizio per un romantico della montagna, che cerca la carica tutte le mattine per iniziare meglio la sua vita di città
La luce ancora non c’e’ e già la fredda signorina inglese che scandisce il ritmo Kilometrico mi catechizza, anche se sono più attento alla playlist che al passo, anche Jago (il mio cane) alcune volte finge di non capire e si gira nella sua cuccia, ma poi preoccupato nel vedermi partire solo si mette al passo probabilmente pensando più alla colazione successiva piuttosto dei km in salita da fare.
Nella prima parte aspettando l’alba ed evitare macchine il più possibile, fino ad arrivare al km 4,5 che e’ il motore di tutto.
Dopo un tornante ecco apparire sullo sfondo il Vettore, e poco piu in là la Sibilla, poi la linea sottile della Laga, fino a nascondersi dietro il versante che al nostro ritmo stiamo salendo, quello della Montagna dei Fiori.
Tutto il bianco dei 2000 e più che ci avvicina con il cuore e che allontana il lunedi’ dalla mente, poco importa che magari ci sono 11 gradi sotto zero, che tra poco piu di un’ora devo essere al lavoro già colazionato e docciato, e che e’ solo martedi’.
Il cuore mi porta sempre alla prossima volta, e quello di percorrere un pò di km ogni mattina e’ il mio modo di salutarvi, come si saluta un buon amico, e poco importa se San Giacomo copre il GranSasso, in fondo vederVi colorati di rosso e’ un buon inizio per un romantico della montagna, che cerca la carica tutte le mattine per iniziare meglio la sua vita di città