L'Appennino perduto

Non tutti i mali vengono per nuocere recita un vecchio adagio.

Tra i danni collaterali provocati dal recente sisma c’e’ l’impossibilità di raggiungere molte zone montane, in particolar modo quasi tutte quelle dei Monti Sibillini e parte della Laga Nord-occidentale.

A causa di questa disgrazia per gli appassionati escursionisti della zona e’ significato dover guardare altrove.

E come spesso accade cercare luoghi meno “commerciali” le sorprese sono sempre incredibili.

La zona denominata Appennino Perduto e’ una zona cuscinetto tra i Parchi della Laga e quello dei Monti Sibillini, zona che non ha vette elevate (il Monte Ceresa vetta più alta arriva a 1494 m.s.l.m.) ma avendo moltissimi percorsi di cresta presenta scorci meravigliosi.

Camminare su sentieri affilati, scavati nell’arenaria, e girare in autunno tra le sue faggete ed i suoi castagni che presentano un tripudio di colori e’ un’esperienza unica.

La sua posizione privilegiata poi dà la possibilità di ammirare da punto strategico i Due parchi e borghi antichi della valle del Fluvione e del Tronto.

Borghi purtroppo ad oggi senza popolazione a causa dei danni del terremoto, ma tornare a vedere le bellezze di questi paesini e’ un’esperienza che speriamo sia presto nuovamente alla portata di tutti.

Queste montagne selvagge e misteriose non finiranno mai di stupirvi.