Persi e ritrovati in Appennino

Attrazione per i luoghi sconosciuti, e la scoperta che l'ignoto e' molto spesso più vicino di quanto si possa pensare.
La quarantena e' stata momento di studio e di ricerca, dalle carte militari,  a quelle pontificie, fino ad arrivare al momento opportuno a muovere i passi in quei luoghi dove il sentiero sta lasciando inesorabilmente spazio al ritorno della natura.
E quando i sentieri spariscono che si trovano tesori di inestimabile valore.
Non parliamo di valori economici, che purtroppo non ho mai imparato ad apprezzare, ma del valore rappresentato dalle storie, personali o di comunità che lentamente ed inesorabilmente stanno sparendo.
Piccoli borghi strappati all'arenaria, che ci regalano stupende manifestazioni di architettura contadina

IMG_9254jpgritrovate casualmente scavando il pavimento per allargare una cantina, o di stalle trasformate in cantine prima con case monumentali costruite con le pietre di scavo.
Torri di guardia nella zona del "Brigante" e pigiatoi scavati nell'arenaria a cielo aperto, quando non c'era granchè da rubare e tutto da condividere.
In un giorno non troppo lontano il tempo chiederà il conto alla vita di questi borghi.
Mi son sempre chiesto quand'è che possiamo ritenere questi luoghi "morti", se quando l'ultimo abitante volge loro le spalle definitivamente, oppure quando l'ultimo anziano smetterà di raccontarlo.IMG_8999jpgHo sempre prediletto questa seconda soluzione, che comporta il dialogo con chi del luogo serba nel cuore ricordi. Ed allora, ci si siede nelle cantine e si ascolta:
della Spagnola, e dei morti che venivano portati a spalla, che ha azzerato la popolazione del luogo,  dell'importanza di quel luogo sul crocevia, della pazienza di generazioni, del vino cotto, e della costruzione della diga.
Dell'inizio della fine e dell'amore di quei luoghi, che non piu' di 50 anni fa aveva 400 abitanti ed ora 4 residenti.
E la differenza non è solo numerica, ma sottile nelle parole.
Ma è ormai ora di tornare a casa ed il secondo limoncello lascia lo spazio agli scarponi ed ad un prossimo incontro, per me che voglio sapere di piu', camminando sul sentiero che un tempo percorrevano i ragazzi per andare a prendere la corriera che li avrebbe poi portati alle scuole medie, in un'altra regione.
Ma questa e' un'altra storia.

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